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Voglia di religione e non di Fede

Siamo alla fine di un secolo, ma soprattutto alla fine di un millennio, quando i giorni futuri sono capaci di attrarre la mente e il cuore degli uomini più del presente. Se gli Anni 60-70 registravano la domanda del "Che fare?" e i seguenti Anni 80 cercavano una risposta al "Come vivere?", questi nostri Anni 90 lasciano sempre più affiorare l'interrogativo "In che cosa sperare?". La stagione attuale, caratterizzata dalla ricerca "del senso del senso", è forzatamente "religiosa".
Ma questa fine del millennio coincide purtroppo con la caduta di molte utopie, tra cui quella che aveva la pretesa di riuscire a "dare senso" alla vita e alla lotta di milioni di persone, intellettuali e semplici, il marxismo. La scomparsa di questa "profezia laica" e il triste appiattimento del messaggio cristiano a opere di carila', hanno portato molti in erranza spirituale. Stiamo passando dall'asserzione "Cristo si', Chiesa no" a quella "Dio si', Cristo no". E quando un bisogno non è più soddisfatto "in casa propria", si cerca altrove.

I movimenti carismatici tipici del protestantesimo americano hanno cominciato a invadere anche le aree cattoliche europee e la domanda emergente è di profezia. Si, profezia nel senso di una parola da parte di Dio, profezia nel senso di chiaroveggenza sul destino dell'uomo, profezia nel senso di parole certe. Non è un caso che si parli da qualche anno di "rivincita di Dio", di "ritorno di Dio": in realtà torna la religione, non la fede; sono le parascienze e le sette a far discepoli, non le chiese; emergono i fondamentalismi capaci di dare sicurezza in un tempo di incertezza e di ricerca di nuovi riferimenti.

Sooprattutto a noi sembra che la sete di profezia non trovi in realtà la "Parola di Dio", ma acceda soltanto a forme deliranti, sovente molto narcisistiche, prive di alterità, soprattutto prive di corrispondenza tra ciò che è vissuto nell'interiore e ciò che è vissuto esteriormente Se si cerca Dio, lo si invoca come "immediato", in una voracità di apparizioni, di guarigioni e di messaggi in bocca a santoni e veggenti di ogni marca. Ricerca dì profezia, ma di fatto eccesso ed emozioni di onnipotenza a estasi deliranti. Ma queste "religioni della madre" non generano profezia come Parola di Dio accolta e vissuta, ma nutrono narcisismi totalitari e mortali come il fatto tragico della setta in Svizzera

 

mons. Franco Cecchin
prevosto di Lecco