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"Prendi il largo...
Sulla tua Parola getterò le reti...
Non temere;
d'ora in poi sarai pescatore di uomini".

(Luca 5,1-11)

 

FESTA DI S. NICOLO’

“LECCO, SII ENTUSIASTA!”

3° discorso alla città di Lecco

Il nostro patrono, S. Nicolò, non ci abbandona, ci è vicino e ci accompagna. Ogni anno ci manda un suo messaggio: due anni fa, “Lecco, svegliati!”; l’anno scorso, “Lecco, abbi fiducia!”.   Quest’anno, il nostro patrono, S. Nicolò, ci invita ad essere entusiasti: “ Lecco, sii entusiasta!”.

E’ bello e significativo percepire che S. Nicolò è un vero “patrono” perché continuamente ci sollecita ad essere autentici come cittadini e come cristiani.
In un mondo sfilacciato, insicuro, aggressivo e appiattito, è urgente e necessario avere un sussulto di vita nuova, ancorando il nostro impegno sulle realtà che contano e non passano.

“Lecco, sii entusiasta!”. Entusiasta è colui che prova entusiasmo, colui che vive con slancio, con sano ottimismo. E l’entusiasmo è commozione intensa dell’animo che si esprime con la gioia, la meraviglia, l’ammirazione. Entusiasmo è anche dedizione assoluta ad un ideale, è coinvolgimento totale nell’impegno per una causa.
Presso i greci antichi è l’essere invaso da una forza divina. Il termine “entusiasmo” deriva dal greco e significa “essere divinamente ispirato”, “essere in Dio”, “essere ispirato da Dio”. Entusiasmo come incontenibile spinta ad agire dando tutto se stesso. E’ stato di ispirazione divina che ci porta ad operare.

“Lecco città, sii entusiasta di Gesù Cristo!”: e’ la prima specificazione che ci rivolge, quest’anno, S. Nicolò. L’entusiasmo si acquisisce se ci si radica su Gesù Cristo: “Io sono la vite, e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.” (Giovanni 15,5).
             L’entusiasmo non è un’emozione momentanea se continuamente accogliamo il Signore Gesù che sta per venire (cfr. Matteo 21,5) e se seguiamo lui che è “Via, Verità e Vita” (Giovanni 14,6). C’è urgenza di interiorità, di mistica, di ricentrare la nostra vita su Gesù Cristo: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine.” (Apocalisse 22,13).

“Lecco ragazzi, siate entusiasti!”, avendo davanti agli occhi Gesù che “cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Luca 2, 52). La vita è un dono da corrispondere.
Non chiedete ai vostri genitori soltanto delle cose, ma soprattutto la loro presenza. Essi siano nei vostri confronti ad un tempo comprensivi ed esigenti. Imparate a dire grazie e a trovare la gioia nell’impegnarvi e nell’essere utili agli altri nelle piccole cose.

“Lecco giovani, siate entusiasti!”. Cari giovani – vi dice S. Nicolò nostro patrono – non ritenete scontata la vostra fede cristiana. Dopo il momento di incertezza, di dubbio e forse di rifiuto, date credito a Gesù Cristo. Cercate le ragioni della vostra fede, che avete ricevuto in dono dalla vostra famiglia e dalla vostra parrocchia/oratorio. Nel vostro desiderio di autenticità, di giustizia e di felicità, non stancatevi di esplorare il senso, il significato vero della vita e in questo accogliete l’invito di Cristo: “Va’ e anche tu fa’ così” (Luca 10,37). E’ nell’impegno concreto di prossimità che sperimentate la verità del Cristianesimo (volontariato… ).
Quello, però, che preoccupa di più oggi nei confronti di voi giovani di Lecco, è il fatto che molti di voi – e state aumentando – sono presi dallo stordimento della droga, soprattutto dell’alcol e anche un po’ dal gioco al lotto. Il bere per ubriacarsi preoccupa moltissimo, perchè oltre a mettere a repentaglio la propria e altrui salute, è indice di una mentalità del vuoto e dell’insoddisfazione: il bere “malato”, unito molto spesso ad altre sostanze, viene vissuto come sballo, come stordimento e come “normalità” per fare colpo.
             Non bruciate la vostra giovinezza. Molte sono le responsabilità della comunità adulta sia ecclesiale, sia civile (contro-testimonianze, pochi accessi al lavoro… ), però assumete anche voi le vostre responsabilità. Non chiudetevi nelle vostre insoddisfazioni. Provocate gli adulti perché vi ascoltino. Interpretate insieme la realtà odierna, complessa, critica e frammentata. Anticipate il futuro. Pensate in grande. Vivete la scuola o i lavori provvisori non come un parcheggio, ma come un laboratorio di vita per il domani.

“Lecco adulti, siate entusiasti!”.  S. Nicolò dice a noi adulti che ci accompagna in questo momento di crisi economica e non solo. C’è ancora in giro una certa rassegnazione (purtroppo non quella evangelica!) e passività nell’affrontare il momento critico attuale, che molto spesso viene vissuto non come opportunità.
Non mancano, tuttavia, segnali positivi: nelle famiglie c’è una progressiva presa di coscienza di voler cambiare gli stili di vita; nelle imprese c’è la volontà di affrontare insieme l’emergenza, superando l’individualismo e puntando sull’eccellenza; nel territorio c’è l’orientamento con segnali precisi per valorizzare sempre di più l’habitat naturale e la grande tradizione culturale, soprattutto manzoniana.
Se agli imprenditori il nostro patrono rivolge un incoraggiamento da un lato a superare il rischio del lasciare l’attività, dall’altro lato ad andare avanti con determinazione, perseveranza e creatività; ai lavoratori dipendenti S. Nicolò propone da un lato di vincere la tentazione dell’assenteismo, dall’altro lato di riscoprire il lavoro - anche il più umile - come il luogo privilegiato della professionalità, sentendosi tutti artefici della ripresa del nostro paese.

“Lecco anziani, siate entusiasti!”. Il nostro Patrono non può dimenticare il numero sempre più crescente delle persone avanti in età e soprattutto quelli che sono presi dalla solitudine e dall’abbandono. E mentre invita noi adulti ad avere un’attenzione riconoscente e concreta nei loro confronti, rivolge a loro un appello: siate protagonisti, entusiasti della vostra età.
Non è un’ età sospesa, ma una nuova tappa dell’esistenza umana. Non ripiegatevi su voi stessi. Non perdete il tempo in ricordi nostalgici, in lamentele o in ricatti psicologici nei confronti dei vostri figli. Regalate la sapienza del cuore. Aiutate le nuove generazioni a non essere egocentrici e autoreferenziali. Aiutate gli adulti di mezza età ad essere il punto di raccordo tra varie generazioni per un vero patto di tradizione nella novità.

             A questo punto il nostro patrono S. Nicolò sembra aver terminato il suo discorso alla città. In realtà ha qualcosa di sorprendente da dire a tutta la città di Lecco che ama e protegge. Ha un entusiasmo che non si esaurisce: ha la carità di Cristo che gli urge dentro. Sa della generosità della nostra città: sa che ha un cuore generoso come e più della città di Milano, perché è disposto a dare e dare in abbondanza, con il tratto della riservatezza e del fare senza tante parole.
             Ci sono tre obiettivi di prossimità che ci sembra che gli stiano a cuore e che interpellano tutta la città (ecclesiale e civile, persone e gruppi, pubblico e privato… ) senza contrapposizioni e nemmeno colpevolizzazioni. Tre obiettivi che non sono gli unici, ma emblematici di una città che vuole essere sulla scia di un patrono che ha fatto della carità il suo tratto caratteristico con gesti profetici:
1- Nella nostra città ci sono uomini e  donne che alla sera non hanno un posto in cui dormire: sì, c’è il Centro di accoglienza di via dell’Isola con progetti di accoglienza mirata, ma manca uno spazio pubblico con la possibilità di un tetto almeno per una notte e per le sempre più frequenti emergenze.
2 - Nella nostra città ci sono tanti punti di aggregazione e ci sono molteplici iniziative per i giovani, ma non c’è un luogo adeguato di incontro per i giovani non solo ecclesiale, ma laico nel senso corretto del termine.
3 - Nella nostra città si fa tantissimo per i disoccupati e per le loro famiglie. Gli ammortizzatori sociali, il Fondo famiglia lavoro dell’arcivescovo Tettamanzi e altre iniziative simili sono molto importanti e necessarie, ma in attesa di una ripresa effettiva della realtà produttiva, occorre creare i presupposti di “progetti lavorativi determinati”. Perché, avendo registrato un’iniziativa lodevole al riguardo nel mese di luglio scorso, non lanciare per il Natale prossimo la proposta di rinunciare ad un dono natalizio e dare l’equivalente per costituire un fondo di solidarietà, non tanto per un aiuto immediato ad una famiglia, ma per un buono lavoro a tempo determinato per “progetti lavorativi” al servizio della qualità della vita della nostra città di Lecco?

             “Lecco, sii entusiasta!”. Il Signore ti ha dato le risorse e le capacità per essere entusiasta e rendere sempre più vivo il tuo essere popolo in cammino verso la felicità vera. Ora non ci rimane altro che rivolgere a S. Nicolò, nostro patrono, una preghiera perché, se qualcosa di quello che si è detto è valido, se ne faccia tesoro per il bene vero della nostra città, sia nell’ambito personale, sia nell’ambito ecclesiale, sia nell’ambito civile. 
Buona ed entusiasta festa di S. Nicolò! Il nostro Patrono, insieme alla Madonna del Rosario e a S. Stefano, continui a vigilare sulla nostra città e la benedica oggi e sempre. Amen.

                                                                                           mons. Franco Cecchin
                                                                                              prevosto di Lecco
Lecco, 5 dicembre 2010