Javascript DHTML Drop Down Menu

     

   
 

CIASCUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA’

Siamo in un mondo di grave crisi economica, morale e culturale. Non è sufficiente fare una lettura della realtà, individuarne le cause  e tentare di indicare le soluzioni.

Occorre senz’altro, come scrivevo la scorsa settimana, far circolare le idee, cambiare mentalità ed avere degli obiettivi precisi. Oltre a tutto questo, però, è urgente che ciascuno di noi si assuma in prima persona le proprie responsabilità.

La tentazione grossa che abbiamo oggi, oltre al chiuderci nel nostro egoismo (il nostro piccolo e gretto orticello!), è quella dell’irresponsabilità. Diamo la colpa agli altri, non ammettiamo i nostri difetti e non riconosciamo le nostre inadempienze.

Cambiamo rotta: abbiamo il coraggio di riconoscere i nostri sbagli, le nostre disonestà e le nostre inadempienze. Mettiamoci sulla via della conversione: passando da una logica egocentrica ad una allocentrica cominceremo a sperimentare una vita nuova, una società nuova.

La responsabilità della grave situazione, che stiamo vivendo, non è da addebitare agli altri esclusivamente. Questo non è affatto vero. Certamente chi ha un compito sociale a livello cittadino, provinciale, regionale, nazionale ed internazionale ha una responsabilità più grande e più evidente.

È altrettanto vero, però, che la realizzazione del bene comune dipende dall’apporto di ciascuno di noi. Non lasciamoci prendere da falsi e ipocriti alibi. La risposta che posso dare io nel mio ambiente nessun’altro può darla al mio posto.

In questo momento di profonda trasformazione ed incertezza, siamo interpellati a dare il meglio di noi stessi là dove la Provvidenza ci ha collocato. Vivere nell’oggi il nostro compito con intelligenza, determinazione e continuità è il modo migliore ed essenziale per dare un apporto costruttivo ed efficace alla nostra società.

Impegniamoci nell’onestà, nel togliere gli sprechi e i privilegi. La nostra carità  cristiana abbia come primo segno credibile la giustizia: dare a ciascuno ciò che gli spetta. I diritti e i doveri siano le due facce della stessa medaglia. Scegliamo di avere per noi, per la nostra famiglia e per la nostra comunità cristiana, uno stile di vita sobrio che si apra alla solidarietà intelligente e responsabilizzante.

Favoriamo i presupposti affinché ogni persona faccia altrettanto, a partire dalla nuova generazione. Investiamo nell’educazione e nella formazione. La non risposta degli altri non sia scusa per il nostro disimpegno, ma un fattore in più per un impegno maggiore. Ci si salva insieme. Non dimentichiamo che primo o poi l’esempio trascina.

Mons. Franco Cecchin
Prevosto di Lecco