QUALE PASTORALE PER L’OGGI E IL DOMANI?
La nostra non è più una società cristianizzata. Ciononostante la nostra pastorale non tiene sempre conto di tale fatto. Si continuano ancora a tener presente modelli che erano adeguati al “tempo della cristianità”, non più a quello attuale.
La secolarizzazione, l’indifferenza, la caduta delle ideologie, il relativismo e la globalizzazione sono una provocazione anche per la Chiesa oggi. Viviamo la crisi attuale come opportunità.
Il Signore Gesù, nella docilità al suo Spirito, ci sollecita ad annunciare l’evangelo nel contesto attuale, cambiando mentalità di approccio, assumendo stili nuovi e ponendo gesti corrispondenti.
In questa ottica suggeriamo, senza la pretesa di essere esaurienti, alcuni passaggi che facilitano una maggiore fedeltà al Dio di Gesù e all’uomo di oggi: sollecitazioni, che hanno lo scopo del confronto e dell’approfondimento.
- Dall’isolamento individualista alla relazionalità positiva: priorità della relazione, del rapporto interpersonale nell’ascolto, nell’accoglienza, nel dialogo, nella condivisione e nella corresponsabilità. Siamo esseri unici e irrepetibili, chiamati ad essere “con” e “per” l’altro/i.
- Da una pastorale autoreferenziale, pragmatica e ripetitiva, ad una che assume come base il discernimento comunitario aperto alla verifica, alla crescita e alla creatività.
- Da una pastorale che realizzi iniziative ad una che favorisca l’appartenenza: ogni gesto è posto per far crescere e alimentare la comunione, la corresponsabilità e la collaborazione per la missione.
- Da una pastorale fondata sull’efficienza ad una radicata sulla spiritualità cristiana: solo chi è vivo nella fede del Dio Trinitario può trasmettere la fede e favorire la sequela.
- Da una concezione di chiesa improntata alla visibilità ad una chiesa presente tra la gente in un modo libero, umile e povero: essere più evangelici per far trasparire il Signore Gesù.
- Da una chiesa che proclama principi e verità ad una chiesa che testimonia la bellezza della “vita buona” del Vangelo: una vita cristiana, credile e gioiosa, favorisce l’annuncio della novità cristiana.
- Da una chiesa che utilizza un linguaggio altisonante ed astratto ad una chiesa che racconta la vita nuova portata da Gesù Cristo coinvolgendo le persone nella loro mente, nel cuore e nell’azione.
mons. Franco Cecchin, prevosto di Lecco
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