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FAR CIRCOLARE LE IDEE

Quest’anno la celebrazione della festa del nostro patrono san Nicolò ha avuto nei suoi molteplici aspetti un’intensità notevole. Già la celebrazione liturgica nei suoi due momenti principali (la Messa solenne la prima domenica di dicembre con le autorità civili e militari,e la Messa nel giorno liturgico con la presenza dei sacerdoti) ha sempre una significazione pregnante perché collega il presente con il passato e lo collega con il prossimo futuro.

Il fatto del restauro della statua di san Nicolò e la sua ricollocazione sul lago hanno portato a galvanizzare alcune forze intraprendenti della nostra città e a favorire un flusso di popolo con un bisogno enorme di devozione e di fede. Abbiamo necessità di avere obiettivi e idealità precisi. Occorre saper sognare e a far sognare. In un momento di crisi come quello attuale che ha dentro non solo una crisi economica ma anche morale ed esistenziale è urgente avere un supplemento di interiorità e di riflessione.

Sono convinto che ci sarà un salto di qualità nel nostro modo di agire e di comportarci se cambiamo mentalità. È importante far circolare le idee, favorire il confronto e sollecitare l’approfondimento. L’appello, che sotto lo sguardo di san Nicolò ho rivolto alla città “Lecco, sii te stessa!”, ha proprio questo scopo. Certamente fanno piacere gli apprezzamenti, ma quello che mi preme di più è l’opportunità di un dibattito che favorisca la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità.

Solo riscoprendo le nostre radici cristiane possiamo affrontare la crisi di oggi con una forza nuova e guardare con occhi nuovi il futuro che ci sta davanti. Non dobbiamo inventarci ma rispondere ai doni che il Signore ha dato a ciascuno di noi e alla nostra città come habitat vitale. Dietro le indicazioni suggerite ci sono  alla base gli inviti di papa Francesco e del nostro arcivescovo Angelo di entrare nelle intime pieghe della vita della nostra gente. E più a monte c’è il mandato di Gesù di annunciare la sua buona e lieta notizia al mondo intero.
I capitoli che ho proposto nel mio discorso alla città sono da approfondire partendo proprio da una comunione più profonda con il Signore Gesù che ci ha donato una vita nuova con una capacità di porre gesti nuovi: attualizzare il tratto lecchese della laboriosità nell’eccellenze e nel fare sistema; valorizzare il nostro essere città manzoniana sia nel messaggio di fondo sulla Providenza sia nei luoghi manzoniani (Villa Manzoni, Convento di fra Cristoforo, Canonica di Chiuso… ); apprezzare la natura che Dio ci ha donato (lago, montagne… ); sostenere e potenziare la generosità oculata di noi lecchesi con iniziative che passino dall’assistenza alla promozione.

mons. Franco Cecchin
prevosto di Lecco